L’applicazione di Tim offre un gigabyte di spazio on line per caricare i propri contenuti multimediali e condividerli con gli amici tramite smartphone, pc e smart tv
Prezzo 1 GB, 1 euro per i successivi 10 GB
Piattaforma: Android (testata), iOS e Windows Phone
Produttore: Tim
Genere: Personal cloud
Tim Cloud è un’applicazione che nasce come uno strumento di personal cloud, alla Dropbox. L’operatore telefonico offre ai propri clienti un gigabyte di spazio on line su cui archiviare foto, musica e video. L’upgrade costa un euro in cambio di 10 gigabyte al mese, ma nei prossimi mesi sarà possibile aggiungere 500 MB invitando un amico e gli inviti saranno ripetibili.
A differenza di Dropbox, Tim Cloud consente di condividere i propri contenuti multimediali (in autunno anche documenti veri e propri) con gli amici che utilizzano l’applicazione (esclusivamente clienti Tim con più di 18 anni) attraverso un livello di social network che replica le funzioni di Facebook con qualche cosa in più. Oltre a chiedere l’amicizia, cambiare il proprio status e fare like sui contenuti degli amici è infatti possibile regalare i propri contenuti ad altri ed esprimere un giudizio negativo (pollice verso) sui contenuti altrui.
Dunque, personal cloud o social network. Entrambi. O né uno né l’altro. Nell’app di Tim c’è un po’ di tutto e non è chiaro quale sia la finalità principale del software, benché l’azienda indichi il cloud. In effetti il meglio di sé l’app lo offre grazie alla possibilità di caricare contenuti sia da mobile che da pc Windows e poterli poi riprodurre su smartphone o Samsung Smart Tv. Con tutti i problemi relativa alla condivisione di contenuti protetti da copyright. Tim ci ha spiegato che non è possibile regalare agli amici contenuti protetti da DRM. Non pare però esserci modo per Tim di impedire il caricamento di musica e film piratati, benché questi possano essere rimossi dietro segnalazione degli utenti.
A lasciar pensare che si tratti di un progetto di social network è la suddivisione della home page in tre sezioni: my cloud, what’s new e friends (era necessario l’inglese per un’app dedicata al pubblico italiano?). Inoltre è possibile collegare i propri account Facebook e Twitter, ma i contenuti pubblicati tramite Tim Cloud restano sull’app e non vengono caricati sui social network, ma presentati come un link.
L’archiviazione dei contenuti sul cloud è possibile sia via 3G che Wireless e benché sia prevista un’opzione per limitare l’upload al secondo caso, questa non è attualmente presente. Quando si carica un contenuto da mobile non è possibile cambiargli il nome. L’app però offre uno strumento di ricerca all’interno dei contenuti.
Nei prossimi mesi Tim progetta di rilasciare nuove versione che offriranno la possibilità di dividere gli amici in cerchie, eseguire un backup della rubrica telefonica e impostare il caricamento automatico di foto e video registrati.
A differenza di Dropbox, Tim Cloud consente di condividere i propri contenuti multimediali (in autunno anche documenti veri e propri) con gli amici che utilizzano l’applicazione (esclusivamente clienti Tim con più di 18 anni) attraverso un livello di social network che replica le funzioni di Facebook con qualche cosa in più. Oltre a chiedere l’amicizia, cambiare il proprio status e fare like sui contenuti degli amici è infatti possibile regalare i propri contenuti ad altri ed esprimere un giudizio negativo (pollice verso) sui contenuti altrui.
Dunque, personal cloud o social network. Entrambi. O né uno né l’altro. Nell’app di Tim c’è un po’ di tutto e non è chiaro quale sia la finalità principale del software, benché l’azienda indichi il cloud. In effetti il meglio di sé l’app lo offre grazie alla possibilità di caricare contenuti sia da mobile che da pc Windows e poterli poi riprodurre su smartphone o Samsung Smart Tv. Con tutti i problemi relativa alla condivisione di contenuti protetti da copyright. Tim ci ha spiegato che non è possibile regalare agli amici contenuti protetti da DRM. Non pare però esserci modo per Tim di impedire il caricamento di musica e film piratati, benché questi possano essere rimossi dietro segnalazione degli utenti.
A lasciar pensare che si tratti di un progetto di social network è la suddivisione della home page in tre sezioni: my cloud, what’s new e friends (era necessario l’inglese per un’app dedicata al pubblico italiano?). Inoltre è possibile collegare i propri account Facebook e Twitter, ma i contenuti pubblicati tramite Tim Cloud restano sull’app e non vengono caricati sui social network, ma presentati come un link.
L’archiviazione dei contenuti sul cloud è possibile sia via 3G che Wireless e benché sia prevista un’opzione per limitare l’upload al secondo caso, questa non è attualmente presente. Quando si carica un contenuto da mobile non è possibile cambiargli il nome. L’app però offre uno strumento di ricerca all’interno dei contenuti.
Nei prossimi mesi Tim progetta di rilasciare nuove versione che offriranno la possibilità di dividere gli amici in cerchie, eseguire un backup della rubrica telefonica e impostare il caricamento automatico di foto e video registrati.
Poter salvare e condividere i propri contenuti senza dover passare da Facebook: mica male!
Purtroppo per condividere un contenuto con un amico questi deve essere cliente Tim e avere l’app installata.
Fonte: gadget.wired.it
Nessun commento:
Posta un commento